FRANCESCO BIANCONI: DAL 9 GIUGNO IN LIBRERIA IL NUOVO ROMANZO "LA RESURREZIONE DELLA CARNE"5/28/2015
"LA RESURREZIONE DELLA CARNE" A tre anni di distanza dalla pubblicazione de "IL REGNO ANIMALE", suo romanzo d'esordio, Francesco Bianconi torna a vestire i panni dello scrittore con un nuovo romanzo che sarà pubblicato il prossimo 9 giugno nella collana "Strade Blu" di Mondadori. "LA RESURREZIONE DELLA CARNE": LA SCHEDA DEL LIBRO Aspirante poeta, Ivan è diventato famoso per aver scritto La resurrezione della carne, una serie tv sugli zombi. La sua vita, nonostante “il successo”, è una calma piatta. Vive passivamente, si lamenta del mondo con cinismo e arguzia. Conosce Giovanna, se ne innamora, e presto hanno un figlio. Ma un evento tragico e imprevisto cambia fatalmente il corso delle cose. La felicità vera, completa, appena trovata, è spazzata via in un colpo solo e Ivan si ritrova molto simile ai non morti della sua serie televisiva: “Chi è stato morso dai resuscitati diventa come loro. Agisce in automatico per il raggiungimento di un unico osceno obiettivo”. La ricerca della verità sulla tragedia che gli ha sconvolto la vita lo guiderà come un’ossessione, portandolo negli ambienti più alla moda della città. Quello che scoprirà, con un catartico colpo di scena, gli aprirà una nuova consapevolezza su di sé e sul mondo. Sul Bene e sul Male. Il leader dei Baustelle, sempre più acclamato come voce poetica della musica italiana, torna in libreria con un romanzo d’amore e di dolore, ambientato in una Milano del futuro prossimo, una “Milano da mangiare” che somiglia in modo inquietante a quella di adesso. LA RESURREZIONE DELLA CARNE è un libro potente, lirico, ammaliante, una storia attaccata al nostro presente come un manifesto, perduta nel tempo come una favola. All'uscita del libro seguirà un tour di presentazione le cui date saranno pubblicate prossimamente.
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L’UOMO CANGIANTE PAUL WELLER: THE MODFATHER AUTORE Antonio Bacciocchi COLLANA Heroes PAGINE 184 FORMATO 14 x 21 ISBN 9788897637400 VOLO Libero EDIZIONi Non credo assolutamente esista in italiano un altro libro che parli di Paul Weller e già questa è una notizia. L'arrivo in redazione del libro di Antonio Tony Face Bacciocchi, mi ha portato subito entusiasmo e voglia di leggerlo, anche perché mr Paul Weller è da sempre un personaggio del mondo musicale da me molto amato. Prima con i Jam, (anche se per questioni anagrafiche del sottoscritto, li ho scoperti molto dopo), poi soprattutto con gli Style Council, che ancora a distanza di anni, girano amabilmente sul piatto del mio stereo ed infine con la carriera solista di Paul Weller. Un personaggio che va scoperto Paul, dalla scoperta del fenomeno è diventato il simbolo di una generazione quella dei mods. Musicalmente la sua carriera, ha rilevato sfaccettature diverse, ma il cuore di Paul Weller ha fatto sì che qualunque abito indossato, sia andato alla perfezione, almeno a chi lo ama e lo segue da sempre. Antonio Tony Face Bacciocchi, descrive benissimo la vita dell'artista, proprio come un libro biografico dovrebbe fare. Capita a volte di imbatterci in biografie che andando avanti nella lettura, diventano barbose, o ancora peggio una insignificante raccolta di statistiche e dati. Nel suo libro Tony ci racconta una carriera, dove non manca niente, neppure le statistiche e i dati, ma lo fa nel modo migliore, invogliando il lettore alla curiosità e quindi, quale miglior modo di leggere? Ringrazio l'autore, perché pur essendo da sempre fan di Paul Weller, grazie a questo libro che ho letto molto volentieri, sono riuscito a comprendere molte cose dell'artista che me ne hanno fatto aumentare la stima. Antonio Tony Face Bacciocchi Musicista con Not Moving, Link Quartet e Lilith, produttore, scrittore,. Ha già pubblicato: "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod generations", "Gil Scott Heron-Thebluesologist", "Storie del rock piacentino", "Rock'n'goal Calcio e musica", "Passioni pop", "Statuto/30". www.facebook.com/tonyface.bacciocchi www.tonyface.blogspot.it TERREMOTI Una vita e un sax nella Napoli degli anni '80 un romanzo autobiografico di Sergio "Serio" Maglietta prefazione di Federico Vacalebre Collana Fuorisacco Formato 14 X 21 cm 136 pagine b/n Prezzo: 13,00 Euro LA NAPOLI DEI PRIMI ANNI '80 RACCONTATA IN UN ROMANZO SCRITTO CON UN LINGUAGGIO CRUDO, DIRETTO E SENZA RETICENZE DAL FONDATORE DEI BISCA . SERGIO "SERIO" MAGLIETTA UN PROTAGONISTA DI PRIMO PIANO DELLA SCENA MUSICALE (E NON SOLO) PARTENOPEA (E NON SOLO) UNA STORIA CHE PRENDE IL VIA DAL TERREMOTO DEL 23 NOVEMBRE 1980 TERREMOTI è un romanzo autobiografico che ripercorre i primi anni Ottanta attraverso lo sguardo del cantante-sassofonista dei Bisca, gruppo rock antagonista. Rivissuto nel racconto, quel decennio si rivela uno snodo importante nella vita del nostro Paese, il cui spirito sembra manifestarsi con più intensità ed evidenza nella Napoli fratturata dal terremoto. Un passaggio epocale, testimone dello scivolamento repentino dalla cultura “Analogica” a quella “Digitale”. C'è Napoli, con la sua prosperosa bellezza di femmina del Sud e con la sua lingua ancestrale che affiora dai dialoghi dei protagonisti. C'è la musica, quella più insolente e viscerale, meno addomesticata, linguaggio del corpo e dell'anima per spiriti inquieti e irriducibili. Ci sono “i giovani” che consumano l'ultimo quarto d'ora di celebrità concessogli dal dominante sistema politico/economico/spettacolare. E poi c'è la vita vera. Con la violenza, la droga e la voglia di protagonismo e opposizione che creano una miscela esplosiva e dirompente.La storia si conclude nel 1985, quando quel decennio si spegne precocemente e tutte le intuizioni, le promesse e le suggestioni che il terremoto aveva liberato sembrano dissolversi. Una vicenda anomala e, allo stesso tempo, emblematica. Un terremoto dentro e fuori. Sergio Maglietta Nasce il 21 novembre 1957 a Napoli, dove compie i suoi studi suggellati da varie, brevi e brevissime incursioni universitarie in diverse facoltà: Architettura, Economia e Commercio e, infine, il DAMS a Bologna.Nel 1980 fonda il gruppo rock alternativo Bisca. Da allora scrive per la band più di duecento testi, oltre ad alcuni surreali e sarcastici racconti brevi che interpreta dal vivo su basi musicali appositamente realizzate, creando un insolito siparietto cabarettistico nello show del gruppo. Nel 1995 pubblica il racconto breve Appunti di viaggio contenuto nel libro È odio mosso da amore (ed. Zelig) sull'esperienza del supergruppo Bisca99Posse di cui è stato animatore. Del 2001 è Il Cielo Basso, disco di poesie musicate in cui spicca "La Lavatrice e il Generale", ardito parallelo tra l'elettrodomestico e il dittatore Pinochet. MAURIZIO TORCHIO Cattivi Einaudi 2015 Supercoralli pp. 186 € 19,00 ISBN 9788806218904 Maurizio Torchio è nato a Torino nel 1970. Ha pubblicato la raccolta di racconti Tecnologie affettive (Sironi 2004) e i romanzi Piccoli animali (Einaudi, 2009) e Cattivi (Einaudi, 2015). Il suo sito è www.mauriziotorchio.it Bibliografia
«La cella è lunga quattro passi e larga un paio di braccia tese. Se mi alzo in punta di piedi tocco il soffitto. È uno spazio a misura d'uomo. A misura mia». Quello che scorre in cella d'isolamento è un tempo puro, svuotato di eventi. Tanto da far sembrare i giorni di chi può vedere la luce del sole - seppure attraverso le sbarre - come un luogo di libertà, fantasticato per sentito dire. Il mondo di fuori è piú evanescente ancora, piú irreale del passato, o dei sogni. Cresce allora la tentazione di chiamare il carcere casa, e farlo abitare dai ricordi: «Se ti svegli con il batticuore, per fortuna la prigione è lí che ti aspetta. Ti tiene sollevato, separato da terra, inchiodato con la branda nel muro. Sente i tuoi movimenti. Mentre dormi, la prigione trattiene il fiato per ascoltare il tuo respiro». L'orizzonte si restringe un istante dopo l'altro, ma anche i desideri cambiano forma: l'amore per chi si prende cura di te - non importa quanto crudelmente - dà l'innesco a una Sindrome di Stoccolma universale. Un incrocio di solitudini che accomuna carcerati e carcerieri, fino a estendersi all'intera prigione, compreso chi è apparentemente escluso da ogni società e gerarchia. Cattivi è un romanzo di parole e sentimenti compressi, storpiati dalle cattività che li restringono. Ma anche una storia di sopravvivenza in condizioni estreme. Dando fiato a una voce che finisce per diventare l'essenza stessa della reclusione, Maurizio Torchio è riuscito nel miracolo di descrivere, senza mai giudicare, i fili invisibili che legano carnefici e vittime. Il cibo, il sesso, i rumori, l'attaccamento appassionato agli oggetti, servono a parlare di ogni spazio chiuso. A raccontare ogni attesa vana, ogni dolore ripetuto che nella ripetizione trova un balsamo. Fino all'ostinata irragionevole speranza nel dopo, perché «tutta la vita non consumata dev'essersi conservata, in qualche modo, da qualche parte. Dovrà arrivare. Non può essere evaporata semplicemente passeggiando, dormendo». “Tre giorni di buio” è indubbiamente profetico ed è la citazione stessa di una profezia religiosa che preannuncia appunto tre giorni di tenebre e di demoni che da qualche anno circola con varie attribuzioni. Al centro della narrazione tre brutali omicidi ad opera di una mano folle e seriale che si identifica con l’Anticristo firmando i propri delitti con macabri scritti rinvenuti sulla scena criminis. FRANCO TRENTALANCE “TRE GIORNI DI BUIO” Recensione a cura di Alessandra Prospero E’ uscito a febbraio il libro scritto a quattro mani dall’attore hard Franco Trentalance e dal giornalista Gianluca Versace, edito da Ultra per la collana Ultra Novel. Il titolo “Tre giorni di buio” è indubbiamente profetico ed è la citazione stessa di una profezia religiosa che preannuncia appunto tre giorni di tenebre e di demoni che da qualche anno circola con varie attribuzioni. Al centro della narrazione tre brutali omicidi ad opera di una mano folle e seriale che si identifica con l’Anticristo firmando i propri delitti con macabri scritti rinvenuti sulla scena criminis: “Io sono il Flagello di Dio che toglie i peccati dal mondo, e laverò con il vostro sangue lo squallore delle sporcizie che commettete. Ci saranno Tre Giorni di Buio. Verrà questo tempo tremendo per voi e io vi punirò ovunque voi siate. Perché io sono l’Anticristo.” Un altro richiamo religioso (in un libro che in effetti di religioso ha ben poco) alle parole dell’evangelista Giovanni che nelle sue lettere parla appunto per la prima volta dell’Anticristo, come tutto ciò che si oppone al Cristo, alla sua incarnazione umana e al suo sacrificio nei confronti del mondo. Si evince dunque già dalle prime pagine che il regista di questi efferati omicidi è un personaggio assolutamente totalizzante nella sua ferocia e il suo disvelamento avviene lungo un intreccio ben congegnato nella sua complessità. Molti personaggi si avvicendano in un turbine esistenziale di vendette, intrighi, delitti e castighi per duecentottantotto avvincenti pagine con storie diverse che diventano però cerchi concentrici in un unico cuore pulsante di dolore. Il tutto introdotto peraltro dalla presentazione del protagonista maschile, il pornodivo Luca Graf, e dalle sue “prestazioni” in favor di camera con un gergo tecnico che presupporrebbe che tutti i lettori fossero però fruitori di materiale hard o quantomeno addetti ai lavori: la pedissequa elencazione delle varie posizioni come cow girl, cow girl reverse, spoon e deep throath sa di sdoganamento funzionale e di pleonasmo. Infine meritano una riflessione particolare la crudeltà e truculenza con cui vengono descritti gli omicidi, descrizioni sconsigliate anche agli stomaci più forti e avvezzi al thriller ed esempio perfetto del moderno sensazionalismo dell’orrore: il poeta latino Orazio sosteneva che “Est modus in rebus: sunt certi denique fines, quos ultra citaque nequit consistere rectum” e cioè “C’è una misura nelle cose; vi sono precisi confini oltre i quali e prima dei quali non può sussistere il giusto”. Alessandra Prospero **** Franco Trentalance è tra gli attori hard più noti a livello europeo con 18 anni di carriera, 440 film e 24 awards all’attivo (tra premi nazionali e internazionali). Negli anni si è misurato anche con il mondo dello spettacolo dimostrando di essere un personaggio poliedrico, spaziando dalla radio al cinema, dal teatro alla tv. Ha collaborato infatti con Radio 2 Rai in “Gli Spostati”, con Radio Dee Jay in “Senza Palla” e attualmente conduce “Senza Titolo” su Radio International. Ha partecipato a diversi progetti cinematografici e cortometraggi, tra cui “Com'è bello far l'Amore” di Fausto Brizzi, “Oggi a te...domani a me” di Marco Limberti, e ha recitato in spettacoli teatrali tra cui “Apocalypse” col comico Giuseppe Giacobazzi. Dopo la sua partecipazione al reality “La Talpa” è diventato uno dei personaggi televisivi più popolari e richiesti nelle trasmissioni tv, non solo in veste di ospite ma anche come conduttore: nel 2014 ha presentato con successo la rubrica “Sex Time” all’interno di “Lucignolo” e, in giro per l’Italia, propone il talk live “Chiacchiere Private” nel quale intervista amici e colleghi del mondo dello spettacolo. Franco Trentalance è inoltre molto attento alle novità del web e ha collaborato in numerosi video con le più popolari web star italiane (iPantellas, Michael Righini, Federico Clapis). Un’altra sua grande passione è la scrittura, infatti, dopo aver scritto per riviste e siti web come GQ, Nocturno Cinema e Velvetgossip, nel 2009 ha debuttato come scrittore pubblicando la sua autobiografia “Trattare con cura” (Ultra). Gianluca Versace, giornalista originario di Monfalcone (Gorizia), vive a Padova dove lavora per l’emittente televisiva Canale Italia occupandosi di politica, cultura e società. Ha creato e diretto format molto popolari come “Storie vere”, “La partita”, “Attenti al lupo” e “Live!” e pubblicato i libri “Il domatore di fuoco” (Mazzanti, 2011) e, con Eugenio Benetazzo, “Neurolandia” (Chiarelettere, 2012). "Il deltaplano è un mezzo che consente all’uomo di volare sfruttando le correnti ascensionali, e la qualità del volo dipende per lo più dall’armonia fra le condizioni meteorologiche e l’abilità dell’uomo nell’interpretarle e sfruttarle. Il volo rappresenta quindi una sorta di dialogo costante fra ciò che la natura propone e la capacità dell’uomo di ascoltare ed assorbire i giusti spunti.... Deltaplano di Miano Michele Dati2014, 48 p., brossura Editore BastogiLibri (collana La ricerca poetica) Michele (Milano 1971), scrittore umanista, poeta, critico letterario e d’arte, operatore culturale, vive a Milano. E’ nipote dello scrittore Alessandro Miano (1920-1994). Si occupa di editoria da sempre. Ha compiuto studi classici e si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università statale di Milano con una tesi in diritto romano. Discende da una nota famiglia di editori e scrittori da generazioni. Figlio d’arte, nipote dello scrittore Alessandro Miano (1920-1994), da cui ha attinto una certa sensibilità artistica, collabora con la casa editrice Guido Miano Editore di Milano, fondata dal padre Guido, e che dal 1955 ad oggi ha pubblicato migliaia di titoli. Si occupa prevalentemente di critica letteraria con profili, articoli e monografie di autori e artisti contemporanei. Recensione a cura di Marialuisa Brunetti Il titolo è il primissimo termine che suscita l’attenzione del lettore. Il deltaplano è un mezzo che consente all’uomo di volare sfruttando le correnti ascensionali, e la qualità del volo dipende per lo più dall’armonia fra le condizioni meteorologiche e l’abilità dell’uomo nell’interpretarle e sfruttarle. Il volo rappresenta quindi una sorta di dialogo costante fra ciò che la natura propone e la capacità dell’uomo di ascoltare ed assorbire i giusti spunti. Il deltaplano riveste quindi un significato simbolico perfettamente calzante con la silloge che Michele Miano ci consegna, poiché il dialogo Poeta-Natura costituisce l’asse portante di tutta l’opera; esso però non avviene su un piano paritetico, ma porta con sé un carattere riverenziale di chi riconosce nell’armonia del creato il mezzo scelto dall’Assoluto per esprimersi, dialogare e quindi rivelarsi all’uomo, seppure non nell’immediatezza. “La natura, le sue trame i suoi canti e la vita come un’immagine vana che si mette a fuoco solo quando si è distanti.” (pag. 19) Una silloge dove gli elementi naturali, non sono mere descrizioni estetiche ma vera e propria essenza di tutta la poetica di Michele Miano, punto di partenza e di arrivo di considerazioni profonde di tipo esistenziale. La natura, con i suoi echi, le innumerevoli e costanti sollecitazioni dei sensi, coinvolge il Poeta attirandolo in un percorso intimistico, che apre ad interrogativi profondi, le cui risposte, mai immediate, possono essere trovate solamente attraverso un silenzio contemplativo. La pioggia sottile che “sembra alitare strane parole”, oppure il vento “che scuote profonde solitudini”, così come “volteggiate rondini come bianche colombe”, diventano portali che l’uomo attraversa trovandosi di fronte a nuovi sentieri sconosciuti, ma che sempre includono i giusti punti di orientamento per il viandante che desideri raggiungere nuovi traguardi e vette più elevate. Il Poeta sembra assorbire completamente ogni stimolo offerto dalla natura, sia esso tattile o uditivo, visivo oppure olfattivo, ponendolo al setaccio della mente e dell’animo, e restituendolo al lettore sotto forma di riflessioni o interrogativi nel tentativo di estorcere dalla natura stessa risposte che possano saziare la sua fame di Assoluto avvertita a tratti “urgente-struggente” e concreta, ma che sembra portare con sé un’intima certezza che prima o poi ogni incomprensione troverà spazio a nuova rivelazione. “Cosa dire? Cosa pensare? La notte. Il fiume scorre lentamente E rivedo i colori della terra. Colline, sentieri inondati dall’alba. La luce rinasce.” (pag.23) Mediante la scelta di uno stile poetico sobrio e al tempo stesso attento e delicato, Michele Miano attraversa tematiche di spessore, come il significato della Vita o il senso della sofferenza, che non possono lasciare spazio a superflui orpelli e ingombranti interferenze linguistiche. “Arde nel corpo universale e dell’anima, musica conchiglia ch’è la donna, e della carne, colonna sonora ch’è l’uomo, fa un essere vivente.” (pag. 33) Un arricchimento musicale dove suoni, rime e valori, che vengono sapientemente dosati per una lettura scorrevole, puntando dritti alla sostanza. Marialuisa Brunetti |
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